Il Ritmo nell’ autismo ๐ŸŒ

E’ noto come, sin da piccoli, piaccia l’essere cullati, il dondolio, l’ altalena.

Il movimento oscillatorio e’ in sintonia con il PENDOLO COSMICO, ovvero col ritmo responsivo, puntuale e costante, delle Forze universali.

L’oscillazione ritmica e scandita riproduce la dimensione perfetta dell’equilibrio nel suo dinamismo creativo e custode.

Questa armoniosa sincronia e’ nell’uomo sin dalla nascita, dopo aver ascoltato per mesi, nel grembo materno, il ritmo cardiaco, risonanza indimenticabile ed emblematica.

Il contatto spirituale col Tutto avviene e permane in una scansione interiore, che NON e’ solo quella del battito cardiaco, ma piuttosto quella del ritmo Universale riprodotto in esso.

A motivo di cio’ e’ INTERESSANTE rilevare come non sia solo un caso il fatto che spesso il bambino autistico, nel quale il contatto con l’esterno risulta in qualche modo spezzato, tenda a cercarlo attraverso i tipici movimenti ritmici ed oscillatori del corpo.

Tutto nell’Universo e’ ricerca dell’’armonia e degli equilibri.

L’ARMONIA NON e’ un fatto statico, di piatta perfezione, ma un fatto dinamico con cui si mantiene e si vitalizza la creazione Cosmica attraverso gli equilibri scanditi delle Forze operanti in essa.

La difficoltร  del contatto esterno nel bambino autistico genera, tra altre diverse ed articolate conseguenze, una carenza empatica che isola il piccolo nel suo mondo interiore, ed il frequente sintomo del movimento oscillatorio costituisce una inaudita RICERCA del contatto perduto.

L’ EMPATIA  e’ in effetti il legame piu’ caldo e rassicurante dell’essere umano con gli altri e, conseguentemente, col mondo e con l’intero Universo ~ L’empatia consente un sentire comparativo, e sempre consolatorio per il riscontro del comune destino umano.

Nella mancanza di empatia si instaura la grande paura, che impedisce al bambino autistico persino il confronto dello sguardo.

Quando il ritmo vitale dell’ essere umano si manifesta, all’esterno, nei movimenti ritmici compulsivi del suo corpo, va inteso  come un inequivocabile segnale di patologica solitudine ® ๐ŸŒ



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