L’outsider residuale ๐ŸŒ

La figura dell’outsider, e’ nata in Inghilterra piu’ di due secoli addietro ~ Nel significato letterale del termine, risultava essere un personaggio romantico affrancato dalla conformazione sociale.

Al di la’ delle narrazioni storiche, la vita dell’outsider e’ sempre stata difficile, poiche’ la societa’ creata dal Sistema, qualsiasi Sistema, pur divulgando ipocritamente l’inclusione, esercita l’esclusione delle persone obiettrici, scomode, che vengono regolarmente delegittimate, ed “enucleate”, in diversi modi.  

Il Sistema per sua natura e’ “doppio” :  da una parte tende ad includere i deboli per farne facile massa, dall’altra tende ad escludere gli obiettori in quanto cunei che possono decompattare la massa di sostegno .

A motivo di questa DOPPIEZZA INCOMMENTABILE della gestione del potere, la figura dell’outsider si e’ nel tempo deteriorata, e’ divenuta residuale e fragile nel territorio innocuo degli emarginati, dei disadattati, dei senzatetto.

Ad oggi nella generale corruzione e nella generale assuefazione, gli outsiders per scelta, autentici e coraggiosi, sono probabilmente scomparsi, la maggioranza degli esseri umani e’ rinunciataria, non contesta personalmente, si aggrega eventualmente nelle piazze, e fa rumore, ma, nel quotidiano resta all’interno dei meandri collosi della massa e si abitua ad ogni bruttura.  

I capi di Stato, compreso lo Stato del Vaticano, predicano l’inclusione ed esortano ad assistere i poveri, i migranti, i senzatetto:  L’ASSISTENZIALISMO  e’ uno degli inganni dei Potenti, i quali intendono l’integrazione in termini di cibo, di coperte, di volontariato, e disconoscono puntualmente chi pensa ad una REALE giustizia sociale dignitosa per tutti.

Sul tema della contestazione individuale il bellissimo film “Into the wild” (Nelle terre selvagge) di Sean Pean (2007). ๐ŸŒ


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