Toccare un’anima ๐ŸŒ

Il periodo natalizio sembra pervaso di una maggiore sensibilita’ generale, spesso di superficie.

Le persone si muovono tra mille impegni come al solito, ma esiste in piu’ una vaga aspettativa, (di un dono, di una novita’, di una vicinanza attesa), aspettativa prettamente umana ~ Nel periodo natalizio le persone si incontrano  piu’ facilmente e frequentemente, ma spesso si ignorano come anime ~ E non e’ solo a Natale e dintorni che le anime sulla Terra possano incontrarsi e riconoscersi, al di la’ del corpo visibile.

L’ incontro di due anime avviene, quando avviene, attraverso la comunicazione e nell’ambito misterioso della mente, poiche’ lo spirito abita nel pensiero, e il pensiero puo’ porle in contatto, sottilmente, attrattivamente, non attraverso il sentire, (seppure possa essere avvertito con emozione), e non attraverso il contatto fisico (seppure possa essere suggestivo), bensi’ attraverso il con-fluire di energie sottili che si uniscono  intellettivamente verso una direzione conosciuta e sconosciuta al tempo stesso. 

Tra due persone, l’incontro reciprocamente dinamico delle anime e’ espresso con semplicita’ e acutezza dalla scrittrice Alda Merini:  “Appartenere a qualcuno significa entrare con la propria idea nell’idea di lui, o di lei, e farne un sospiro di felicitร “ (Da: L’anima innamorata).

Alla base dell’incontro animico si colloca lo scambio comunicativo.   

L’incontro animico non e’ frequente, poiche’ richiede una particolare sensibilita’ spirituale, e un’istanza di unita’ memore dell’Inaudita’ Unita’ Primordiale, un’istanza del tutto individuale che affranca dall’ego e consente il contatto sottile.

Spesso l’unita’ e’ intesa in modo ordinario: baci, abbracci, accoppiamento, modalita’ piacevolmente umane che restano al di sotto della dimensione straordinaria e vibratile dell’ anima.  

In ogni anima giace il ricordo inconsapevole del Paradiso Perduto, dove Tutto era Uno, dove non esisteva alcun frammento e nessuna ferita  poteva essere inferta ~ Poi accadde un Evento, ormai inaccessibile, che spezzo’ l’interezza, ne fece specchi taglienti e deformanti, e ad oggi viviamo in un LunaPark colorato, baluginante e spesso grottesco.

Ma, pur avendo un corpo, restiamo anime, piu’ o meno percettive, piu’ o meno memori della loro origine.

Sul tema il bellissimo film “A single man” di Tom Ford (2009), con Colin Firth ~ Il protagonista afferma: “Gli unici momenti di felicita’ sono stati quelli in cui ho toccato un’anima” ~ ® ๐ŸŒ

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