DECADENZA ๐ŸŒ

Si puo’ essere ingoiati dal Nulla per inseguire un miraggio distraente, si puo’ DE-CADERE nella bocca della Chimera ~ (Nell’immagine:  la Chimera, il leggendario mostro divoratore).

Ma tutto avviene gradualmente, e non mancano i segnali ~ E’ una Legge ~ La decadenza anticipa una fine e trasmette ai piu’ attenti una sana inquietudine.

La decadenza di una societa’ e’ veicolata dai personaggi coevi, direi dagli UNTORI COEVI (eccellenti veicolatori ai quali i PotentI allestiscono palchi ovunque).

Ma NON bisogna colpevolizzare SOLO i veicolatori, (di decadenza ed altre mortifere untuosita’), poiche’ gran parte della responsabilita’ di certe AGONIE SOCIALI, oltre che umane, va attribuita alla dormienza delle masse.                                  

Ad oggi, terminato il gran giro di Sanremo, specchio di molti aspetti “culturali”, si puo’ riflettere su alcune particolarita’ del citato spettacolo, e per rimanere nel tema titolato, mi soffermo sul personaggio che e’ parso emblematico, sia della decadenza e sia di altri aspetti peculiari della sottocultura circolante, tra cui, in primis, la dittatura dell’immagine:  ACHILLE LAURO.

L’artista ha portato sul palcoscenico internazionale, prima ancora del brano musicale, (musica buona, testo tristanzuolo), una IMMAGINE ~ Immagine estrosa arricchita da abiti di notevole styling (risulta che alle spalle del cantante si esprima un famoso stilista).

Ha esibito, oltre a barocchismi ed orpelli, un atteggiamento che forse voleva essere trasgressivo, e che invece รจ risultato “VECCHIO”  per non dire obsoleto:  ha riproposto quella che viene popolarmente definita  “una minestra riscaldata”,  ovvero una trasgressivita’ che ad oggi NON ha ragione di essere promozionata,  poiche’ GIA’ ESISTE.

Ben prima di lui, RENATO ZERO  ha proposto egregiamente uno stile ed una concettualita’ di assoluta innovazione, ma, occorre precisarlo, attraverso una VITALITร€’ positiva e propositiva, di grandissimo fascino, ancora perdurante ~ Cio’ che FISIOLOGICAMENTE attrae  e’ la vitalita’, non la mollezza.

Achille Lauro ha presentato la sua “chiamiamola trasgressione” con un atteggiamento di  mollezza malsana, DECADENTE, ovvero con un atteggiamento premortifero, masochista, vuoto, privo di proposta che non sia una qualche triste abdicazione.

Gia’ lo scorso anno Achille Lauro aveva presentato un brano con cui auspicava, una morte impasticcata (“Rollsroyce”). 

Il brano “Me ne frego” (espressione con cui si vuole evitare il confronto costruttivo) non e’ piu’ vitale del precedente.

Eppure si e’ fatto assai notare (quello che desiderava piu’ di tutto), ed ha scavalcato bei testi e belle voci

E’ un untore delle masse che si fanno abbagliare dalle immagini invece che dai contenuti, e che di fronte ad una pseudonovita’ dimenticano le vere innovazioni?

Masse troppo SMEMORATE, FRASTORNATE, DISATTENTE.

Masse per le quali  “l’ultimo che parla ha ragione” ~ Peccato! 

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