CAINO ๐ŸŒ

Il danno sociale ed umano prodotto da ideologie e dottrine invalidanti e’ enorme, e sta emergendo ormai in modo impetuoso ed estremamente chiaro.

Tale particolare considerazione scaturisce, in questi ultimi giorni, dalla cronaca (incendio prodotto in un carcere) e dall’ascolto di alcune frasi, estremamente RIVELATRICI dello stato soporoso di coscienza generale, frasi proferite riguardo le rivolte violente nelle carceri italiane, da nord a sud, (come contestazione del decreto restrittivo) ~ Ho ascoltato,  su Rai1, un personaggio-ospite disquisire sui  “fratelli detenuti”  ~  Ho ascoltato,  su Canale5,  un personaggio affermare di  “comprendere e di essere vicina ai detenuti” ~ Ho citato solo due piccoli esempi  su DUE RETI primarie.                        

Caino, da me inteso qui non tanto come reo,  (l’errore e’ umano!),  bensi’ come reo protervo o persino RECIDIVO, e’ palesemente protetto  ~  E’ protetto poiche’ attraverso di esso il Male si protegge ~  E l’intento della  scaltrezza non sempre e’ di facile concezione. 

Personalmente non riconosco in un Caino un  fratello per dottrina o ideologia, BENSI’ lo riconosco come tale, come fratello, nel momento in cui, sinceramente rammaricato della colpa, si comporti in modo distante da essa.  

Certamente la divulgazione  fasulla e parolaia di una fratellanza INDISCRIMINATA,  incompatibile, e deleteria,   mi ripugna,  la rigetto,  come disvalore,  come induzione addomesticante e sedante  ~  La rigetto e mi ripugna per l’inganno conformativo sotteso,  per il danno umano e sociale, e  per l’offesa all’intelligenza che,  seppure massificata,  e’ una facolta’ peculiare  data all’Uomo, e,  come tale,  esige rispetto.        

I Caino sono molti,  (molti piu’ degli Abele, che pure NON  sono scevri da responsabilita’),  MA alcuni Caino riescono a recuperare un livello di dignita’ umana che li riscatta e li colloca in evoluzione, e NON vanno confusi con i Caino recidivi. 

COLORO in cui si accende la Coscienza NON sono piu’ i Caino, ma i Fratelli.  

I piu’ recidivano, poiche’, se non si acquisisce  la consapevolezza del male, (magari anche attraverso una giusta punizione),  si e’ pilotati dal Male come marionette  ~  Nella contingenza della devastazione delle carceri, definire “fratelli” questi ultimi, i recidivi, prima rei e poi devastatori, mi pare frutto di una allucinazione  poveramente buonista, direi marcescente.    

 In parte,  anche tra i personaggi che appaiono in video, scorgo ruffianeria ed opportunismi,  scorgo untuoso servaggio ~ Ma soprattutto vedo dormienza, vedo indecorosa dormienza.      

Su tutto, speculazioni capillari, nascoste ma riconoscibili da chi osserva attentamente, e con libero pensiero.

Purtroppo  il pensiero, ad oggi, e’ un cane al guinzaglio e con museruola ~ Ad oggi si “ascolta solo il cuore” e si chiamano fratelli coloro che hanno ucciso, che hanno commesso violenze ed abusi, coloro che, pervicaci nel male, danno fuoco alle carceri e assaltano le infermerie per impasticcarsi ed assumere metadone, coloro che accettano di eseguire devastazioni, ed evadono piu’ ciechi di quando sono stati imprigionati ~ Dai Caino va presa distanza, sempre, distanza che potra’ essere cancellata  SOLO  nella constatazione della loro presa di coscienza.

Amo la Giustizia, non concepisco, e non approvo, il Giustizialismo, sempre serpeggiante, che evoca la gogna e la pena di morte:   la vita e’ SACRA per tutti, anche per i Caino,  MA chi produce  il male deve essere posto in "quarantena",  provvisoria o definitiva,  senza retoriche disquisizioni, melasse artate e confusive.

I topi sono roditori, piccoli ma feroci, e da essi scaturi’ la peste bubbonica narrata dal Manzoni ~ Il Male corrode, infetta, e deve essere riconosciuto e arginato. ® ๐ŸŒ

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