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CAINO π
Il danno sociale ed umano prodotto da ideologie e dottrine invalidanti e’ enorme, e sta emergendo ormai in modo impetuoso ed estremamente chiaro.
Tale particolare considerazione scaturisce, in questi ultimi giorni, dalla cronaca (incendio prodotto in un carcere) e dall’ascolto di alcune frasi, estremamente RIVELATRICI dello stato soporoso di coscienza generale, frasi proferite riguardo le rivolte violente nelle carceri italiane, da nord a sud, (come contestazione del decreto restrittivo) ~ Ho ascoltato, su Rai1, un personaggio-ospite disquisire sui “fratelli detenuti” ~ Ho ascoltato, su Canale5, un personaggio affermare di “comprendere e di essere vicina ai detenuti” ~ Ho citato solo due piccoli esempi su DUE RETI primarie.
Caino, da me inteso qui non tanto come reo, (l’errore e’ umano!), bensi’ come reo protervo o persino RECIDIVO, e’ palesemente protetto ~ E’ protetto poiche’ attraverso di esso il Male si protegge ~ E l’intento della scaltrezza non sempre e’ di facile concezione.
Personalmente non riconosco in un Caino un fratello per dottrina o ideologia, BENSI’ lo riconosco come tale, come fratello, nel momento in cui, sinceramente rammaricato della colpa, si comporti in modo distante da essa.
Certamente la divulgazione fasulla e parolaia di una fratellanza INDISCRIMINATA, incompatibile, e deleteria, mi ripugna, la rigetto, come disvalore, come induzione addomesticante e sedante ~ La rigetto e mi ripugna per l’inganno conformativo sotteso, per il danno umano e sociale, e per l’offesa all’intelligenza che, seppure massificata, e’ una facolta’ peculiare data all’Uomo, e, come tale, esige rispetto.
I Caino sono molti, (molti piu’ degli Abele, che pure NON sono scevri da responsabilita’), MA alcuni Caino riescono a recuperare un livello di dignita’ umana che li riscatta e li colloca in evoluzione, e NON vanno confusi con i Caino recidivi.
COLORO in cui si accende la Coscienza NON sono piu’ i Caino, ma i Fratelli.
I piu’ recidivano, poiche’, se non si acquisisce la consapevolezza del male, (magari anche attraverso una giusta punizione), si e’ pilotati dal Male come marionette ~ Nella contingenza della devastazione delle carceri, definire “fratelli” questi ultimi, i recidivi, prima rei e poi devastatori, mi pare frutto di una allucinazione poveramente buonista, direi marcescente.
In parte, anche tra i personaggi che appaiono in video, scorgo ruffianeria ed opportunismi, scorgo untuoso servaggio ~ Ma soprattutto vedo dormienza, vedo indecorosa dormienza.
Su tutto, speculazioni capillari, nascoste ma riconoscibili da chi osserva attentamente, e con libero pensiero.
Purtroppo il pensiero, ad oggi, e’ un cane al guinzaglio e con museruola ~ Ad oggi si “ascolta solo il cuore” e si chiamano fratelli coloro che hanno ucciso, che hanno commesso violenze ed abusi, coloro che, pervicaci nel male, danno fuoco alle carceri e assaltano le infermerie per impasticcarsi ed assumere metadone, coloro che accettano di eseguire devastazioni, ed evadono piu’ ciechi di quando sono stati imprigionati ~ Dai Caino va presa distanza, sempre, distanza che potra’ essere cancellata SOLO nella constatazione della loro presa di coscienza.
Amo la Giustizia, non concepisco, e non approvo, il Giustizialismo, sempre serpeggiante, che evoca la gogna e la pena di morte: la vita e’ SACRA per tutti, anche per i Caino, MA chi produce il male deve essere posto in "quarantena", provvisoria o definitiva, senza retoriche disquisizioni, melasse artate e confusive.
I topi sono roditori, piccoli ma feroci, e da essi scaturi’ la peste bubbonica narrata dal Manzoni ~ Il Male corrode, infetta, e deve essere riconosciuto e arginato. ® π