La storia dellāuomo sulla Terra eā una storia di lento decadimento e di regressione.
Eā sufficiente studiare il percorso antropologico riguardo lāespressione del potenziale umano, per comprendere la mostruositaā di quanto accaduto, nei secoli, nei millenni, nelle ere, allāessere umano.
āLanciatoā sul Pianeta, eā riuscito a superare inizialmente ostacoli sconosciuti, agguati mortali ~ Tempestivo, attento, titanico e profondamente vigile, riusciā a produrre sulla Terra uno spazio in cui sopravvivere e vivere.
Nello sviluppo della sua supremazia sulle realtaā difficili, ha iniziato a scoprire modalitaā deviate di affrontare la vita, ha iniziato a cercare soluzioni meno faticose, attraverso lāuso dellāastuzia prima e dellāinganno poi.
In questa sorta di trasformazione, (gravata dagli attacchi chimici e biologici perpetrati dai Potenti coevi), trasformazione, direi genetica, delle sue capacitaā intellettive e volitive, lāessere umano eā divenuto discepolo, e servo, (volontario o adescato), del Male.
Lāazione piuā nefasta del Male CONSISTE nellāoffrire allāuomo, riguardo ogni problema, strade comode per risolvere, strade il cui prezzo di pedaggio eā la rovinosa perdita, momentanea o definitiva, dellāorientamento etico.
Nel tempo si sono palesate le diverse genie umane, alcune sane e indenni, altre fallate ~ Lāumanitaā attuale eā variegata, e dispersa.
Ad oggi lāessere umano, obnubilato, deviato, distratto, o pervenuto a scaltre strategie di manipolazione, di sfruttamento, eā divenuto al tempo stesso sia Padrone malvagio, sia Infante malnato, con atrofie di sentimento, di sensibilitaā, di visione mentale, con carenze fondamentali nella capacitaā di progettare in modo cautelativo e costruttivo, con carenze piuā o meno evidenti nella capacitaā di pensiero.
Ad oggi lāessere umano, mantricamente immerso nelle onde sanguigne del mero sentire, risulta trasformato in avido squalo predatore o innocuo pesciolino alla merceā.
Lāessere umano, regredito a viziato infante prepotente, regredito a poppante dipendente dal ciuccio, vuole PRIMARIAMENTE il CIUCCIO, il sedante o lussurioso, confortevole ciuccio.
Non sa avanzare, progredire, non sa commisurare, valutare, brancola cercando il ciuccio, lo cerca compulsivamente ovunque, anche nel pattume, come consolazione irrinunciabile, lo cerca al di lĆ della realtaā fattibile, in uno spazio indefinito destinato a collassare per mancanza di nutrimento radicale.
Oggi il poppante eā contento di ciucci moderni, di strumenti di gioco e di comando senza costrutto, di intelligenze artificiali che lo sollazzano, e, preso da compulsiva voracitaā di ciucciare, si dimena scomposto, e poi si addormenta, con ciuccio o senza ciuccio, in un sonno letale.
A ben osservare, concretizzando la metafora dellāinfante e del ciuccio, si nota lāindiscutibile degrado comportamentale, intellettivo, etico, dellāuomo odierno, robotizzato, e ostaggio del gioco Planetario di cui non conosce lo scopo occulto e crudele, e su cui non si pone alcuna domanda.
Egli, ipnotizzato, spento, beota senza saperlo, predato o predatore, eā ormai ostaggio delle proprie povere, o allucinate, aspettative, e dei suoi giocattoli mortiferi.