L’Astrazione ๐ŸŒ




~ “Per emendare  l’intelletto occorre una chiara ideazione, che e’ la facolta’ di astrarre l’intelletto” ~  GIOVANNI RANELLA.

Questo argomento, di mio grande interesse, consegue alla lettura di un magnifico articolo di Giovanni Ranella, che mi ha profondamente ispirato.

Il titolo del tema, l’astrazione, mi ha suscitato in primis alcune riflessioni sull’etimologia della parola.

(Come ho espresso altrove, ritengo che nella costruzione delle parole risieda la storia del mondo):  laddove es-trarre significa trarre fuori, e dis-trarre significa trarre altrove, as-trarre significa trarre dalle lontananze.

L’astrazione e’, in termini semplici, quella capacita’ del pensiero di trasvolare sopra le cose del mondo senza perdere il contatto con esso.

L’astrazione realizza una sorta di sottile equidistanza essenziale che consente una visione peculiare, ricca di contenuti spazio-temporali.

Sul concetto di astrazione  si fonda una antica prassi di conoscenza per la quale e’ richiesta  una particolarissima  posizione mentale,  ne’ concentrata, ne’ distratta,  una posizione di equilibrio vibrante in cui l’ascolto e’ connesso con vari strati di realta’, consentendo la “veggenza” e la cognizione di se’.

Forse anche gli sciamani praticavano questo tipo di conoscenza.

Quella che da Giovanni Ranella e’ definita “ideazione magica” e’ il momento intuitivo e creativo in cui si genera la “visione”, sia essa coscienziale e riferita a se stessi, sia essa riferita ad un oltre.

La splendida citazione iniziale e’ illuminante, poiche’ svincola il pensiero dalle strettoie della ragione e della logica, e rileva l’energia intellettiva raggiante, che l’autore  definisce “ideazione pre-aurorale”.

Penso che l’Intelletto, (da non confondere con l’intelligenza), costituisca il prezioso punto (luogo) mentale di connessione tra l’uomo e il Tutto, il livello di pensiero geniale e ispirato con cui l’uomo si affaccia sull’Infinito. ® ๐ŸŒ

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