il Varco Metafisico ๐ŸŒ


Siamo anime intrappolate nei corpi, ed usiamo il corpo come strumento indispensabile per entrare in contatto col circostante ed esperire.

La mente e’ un ambito umano la cui energia sottile deborda dal corpo, produce una forza peculiare, la forza del pensiero, che puo’ pervenire alla creazione in ogni campo espressivo. 

Ogni creazione umana, intesa come irraggianti postulati di assetti nuovi e insopprimibili ispirazioni di visione, e’ avvenuta e avviene attraverso la mente.

La mente dell’uomo, nella sua misteriosa infinitezza, e’ un crogiolo di evoluzioni creative, lingue di una fiamma accesa da incredibili distanze ~ Quando queste evoluzioni, (che possono rasentare la “follia”), pervengono alla coscienza, a volte, paradossalmente, si spengono, perche’ la coscienza non e’ la Fonte dell’Energia Universale ma piuttosto e’ la Proiezione della Fonte, e il Viatico delle Leggi Superiori.

La coscienza  misura, regola, e discernendo indica sempre, (ascoltata o non ascoltata), la buona direzione ~ La coscienza connette l’uomo allo Spirito Universale, attraverso l’Intelletto, che e’ il punto piu’ elevato del pensiero rispetto ad ogni attivita’ di intelligenza, dalla quale va distinto.

Creare prescinde dalla coscienza ~ L’idea stessa e’ una forma di creazione ~ Si puo’ creare nel bene e nel male ~ Anche il creare transita sempre attraverso il pensiero, ma, ad un certo punto, se ne puo’ affrancare. 

Quando si crea, nel bene e nel male, si immette un imprevisto elemento energetico “extra”, inferiore o superiore, si afferra una “follia” da realizzare nei diversi modi possibili, pregevoli, spregevoli.

Per creare, nel senso sia immaginifico, sia progettuale, e soprattutto nel senso realizzativo, occorre concepire, e per concepire occorre essere fecondati dall’inconcepibile.

Occorre inoltre trovarsi mentalmente in una situazione particolarissima e rara, di tipo sciamanico, tra coscienza e incoscienza, tra concentrazione e distrazione, nel luogo interiore, inespresso e inesprimibile, in cui esiste il punto di contatto con il Tutto, un varco, definibile metafisico,  sottilissimo e pulsante, una sorta di valvola metafisica tra l’uomo, involucro mortale sulla Terra, e tutto il resto, in alto e in basso, mondo e universo.

Non bisogna confondere il Varco Metafisico, punto di concezione creativa, con l’Intelletto, punto di connessione spirituale, entrambi punti ineffabili (nel significato dantesco del termine):  il primo e’ piu’ limitrofo alla dimensione umana terrena. e commisto ad essa.  

L'i(n)-spirazione, l’in-tuizione,  sono fattori che “entrano” in contatto con il pensiero dell’uomo, e per “entrare” devono trovare il varco pervio ~ Irrompono, e possono trovare, nell’istante, il varco non contratto e chiuso, ma appena rilassato, e dischiuso.

Sul varco metafisico si e’ soffermato (tra gli altri studiosi) il poeta  Eugenio Montale, che indago’ profondamene, (anche su se stesso),  l’innata tensione liberatoria dell’uomo ~ Il poeta considerava l’esistenza come una rete imprigionante, ed auspicava, cercandola, la “maglia rotta” da cui realizzare la fuga e la rinascita ~ (A riguardo e’ interessante la relazione prodotta dall’istituto Diesse Firenze, pubblicata sul suo sito: www.diessefirenze.org).

Il varco metafisico esiste nell’essere umano come insondabile dotazione, ma si apre nell'istante del tempo mortale “dimenticato” e sospeso, e’ simile al diaframma degli apparecchi fotografici antichi, che si aprivano “sensibilmente” secondo la luce.

Il varco e’, al tempo stesso, l’attimo di recezione ed il trafilo metafisico da cui entra la luce delle lontananze, luce che il pensiero, se franco nell’istante dal tempo terreno, coglie in un lampo, in un battito di ciglia.

Essere nello stato di creazione e’ il momento in cui dall’uomo sgorga la potenza multidirezionale del suo centro, del suo focus.

Dallo stato di creazione puo’ provenire ogni tipo di realizzazione materiale e spirituale, compresa l’acquisizione di consapevolezza, elemento di immortalita’.

Lo stato di creazione pone l’uomo ad un livello energetico peculiare. 

Creare non vuol dire semplicemente realizzare, vuol dire realizzare qualcosa di assolutamente nuovo e straordinario, (nel significato di “extra-ordinario”), in cui si crede.

Lo scrittore spagnolo Miguel de Unamuno asseriva che “credere equivale a creare”, la creazione necessita dell’adesione ferma e convinta, ad un’idea concepita ed assunta. 

Tutte le espressivita’ umane possono essere vie creative, di evoluzione e di involuzione, e nello stato di creazione tutto e’ possibile.

Gli uomini coraggiosi, liberi e giusti (connessi), sono i realizzatori temuti dalle Potenze demiurgiche, poiche’ travalicano i limiti e raggiungono la Fonte, ma sempre uno ad uno: le masse, collose e unte, pesano. 

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