Uomo e Donna ~ J. EVOLA ๐ŸŒ


Julius Evola, (1898 - 1974), filosofo, scrittore, occultista, rappresenta, nel panorama culturale italiano, un pensatore molto controverso, caratteristica che lo pone al di fuori, direi al di sopra, delle visioni corali, ideologiche, o modaiole, indotte da tempo immemore massivamente al fine di conformare. 

La sua e’ una visione cosmica, di intenso contenuto esoterico e spirituale, oltre che teosofico e storico.

Il capitolo, qui audioletto, del testo, richiede un attento concatenarsi di valutazioni, con mente libera dagli attuali disfacimenti sociali e relazionali, i quali, sempre piu’ frequenti, hanno ormai conferito promiscua piattezza ai due generi fondamentali e meravigliosi, maschile e femminile ~ Le inevitabili eccezioni a riguardo, (omosex, trans), non incidono sulla bellezza originaria dei due sessi e su quella del loro trascendente significato ~ E tale bellezza deve essere interpretata come elemento dell’inconoscibile e mirato progetto universale e non come proterva discriminazione sessuale che leda la valenza sacra della singola persona.

Il Maschile e il Femminile costituiscono importanti Vie di Compimento personale e spirituale. 

Il significato “evoliano” dell’uomo e della donna penetra nella dimensione metafisica, e suscita interessanti riflessioni ~ E’ un significato che individua la confluente potenza creatrice, conferita ad entrambi i generi, con ruoli di elevata complementarieta’.

Il maschile come “Cielo” ed il femminile come “Terra” sotto di esso, sono antichissime metafore di occulto sapere ormai accantonato.

Il capitolo parte dalla dimensione mitologica e universale dei generi, descritti in modo avvincente, e, passando attraverso varie epoche e religioni, fino alla dimensione metafisica, perviene, direi precipita, all’interno del momento attuale, crudamente rappresentato nella parte finale del capitolo ~ Momento storico in cui residuano i Pochi autentici, (i “Felici Pochi” di Elsa Morante), tra i Sorretti, ed i Perduti.

Nel tempo l’Uomo e’ “caduto”, ha perso la capacita’ e la forza di compiersi, condizionato dalla Donna, la quale, da parte sua, lentamente e progressivamente, lo ha surclassato per divenirne, in Occidente, una grottesca copia femminilizzata inneggiante a se stessa, e per costituire, in Oriente, una figura oscurata portatrice di dense energie velleitarie. 

Molto  di questo testo e’ condivisibile, seppure alcune considerazioni possano essere ulteriormente dibattute.

Il testo potra’ apparire retrivo in alcuni passaggi, ma ad attenta e oggettiva interpretazione risulta, al contrario, di visione assolutamente lucida, profonda, e pertanto pregevole, una visione che si staglia, come una antica effigie narrante e irradiante, sul grigiore gommoso del mondo odierno.

La grandiosita’ di tale visione non ne inficia la bellezza, ed esprime la forza delle istanze spirituali e delle tradizioni occulte. 

L’Uomo? La Donna? Ad oggi  sembrano alternativi come due paria, e soprattutto senza la consapevolezza significante con cui perseguire il proprio compimento.

Non piu’ dunque  “una vite e il suo bullone”, ma anche  “due viti o due bulloni”, con privazione inevitabile, e conseguente, del Senso e del Progetto, seppure non dell’umana soddisfazione terrena. 

Ma, ex ante e in primis, resta, comunque e sempre, la persona, anima in itinere con il prezioso fardello del proprio libero arbitrio, della propria sacra liberta’ di scelta. ® ๐ŸŒ



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