Considerazioni personali ๐Ÿ™„



Che cosa aggiungere  alla profusione di parole, non tutte scevre da ipocrisia, sulla dipartita di Silvio Berlusconi?

E’ stato detto quanto, per evidenze, risulta dovuto, al politico, all’imprenditore, al personaggio pubblico. 

Non aggiungero’  che poche considerazioni, del tutto personali, fondate soprattutto su riscontri OGGETTIVI di alcune caratteristiche ricorrenti all'osservare.

E' stato un personaggio piuttosto controverso ~ Io prediligo, in ogni ambito, gli esponenti fuori dal coro, soprattutto quando risultano particolarmente boicottati.

Lo hanno definito come "divisivo", in realta' era di certo molto scomodo, per sua divergente "forma mentis", all'Establishment di Parte, Nazionale e Internazionale.

Liberale, pacificatore, mediatore,  nonostante gli attacchi spesso beceri della Fazione opposta.

Gentile, affabile, comunicativo ~ Cosi si e’ proposto entrando in tutte le case attraverso la televisione.

Lungimirante:  la sua visione era quella di uno statista piu' che di un politico.

Certamente dotato di coraggio e ottimismo, avendo superato ostracismi di ogni tipo, anche violenti. 

Il sociologo e saggista Francesco Alberoni lo avrebbe collocato nella tipologia umana del “costruttore”. 

Era forse un mafioso? Chi puo' dirlo? 

Era un vanitoso, questo si'. 

La vanita’ e’ un difetto incidente, in ogni percorso esistenziale, poiche' puo’ produrre conseguenza dannosa al soggetto stesso inficiandone la capacita' di valutare con efficacia e realismo ~ I vanitosi cadono facilmente nella trappola degli adulatori.

Condizionato dalla vanita',  era forse un ingenuo.

L'ingenuita'  e' confacente solo ai bimbi ~ Nella persona adulta, l'ingenuita' costituisce sempre un difetto, un vulnus:    con alcuni comportamenti, ha offerto il fianco al massacro mediatico, gossipparo e giudiziario, che lo ha perseguitato fino alla fine.

Sorridente, giocoso, scherzoso ~ Cosi' appariva nelle sue esternazioni verbali e gestuali ~  Forse, accanto a discutibili abitudini,  coltivava in se’,  il fanciullino “pascoliano”. 

Probabilmente  era un buono, con alcuni umani difetti.

Sicuramente NON era un malvagio.

Questo io penso di Silvio Berlusconi, attraverso l'osservazione oggettiva ~ Ciascuno pensera' di lui quello che riterra' giusto pensare.

Mi piacerebbe (si fa per dire) frugare negli “armadi" di chi lo ha pervicacemente infangato, a volte con spregio e violenza. 

Beppe Grillo  lo appellava “il nano”, sulle piazze, davanti al "popolo bue" ~ Bullismo politico ~ Brutte cose ~ Cattiveria ~ Violenza verbale sobillatrice e maligna. 

Siamo umani, commettiamo errori ~ Ma in essi puo' esistere la malvagita' e puo' esistere la pochezza. 

๐Ÿ”ฅ In entrambe, malvagita' e pochezza, la malafede costituisce l' inesorabile distinguo ~ La stolidita' non e' assolutoria.

๐Ÿ”ฅ๐Ÿ”ฅ๐Ÿ”ฅ Il Cristo, grande dispensatore di verita’, disse: “Chi e’ senza peccato scagli la prima pietra”. 

Sono certa che ciascun individuo, stolido o malvagio, nel bene e nel male, avra’, come si suol dire, “il suo” ~ Prima o dopo ~ Auspico il prima ~ Ma, nell'ambito delle Leggi Universali, non vige la fretta ~ Come affermava Rudolf Steiner, "Bisogna avere fiducia nel Karma, che, al momento giusto, arriva". 

Il “popolo bue”,  lo stesso dell'antico "crucifigge", sperimentera’ con ritardo, l'inevitabile risveglio, e vedra’ la realta' oltre i fantocci funzionali a distrarre, e riconoscera' i veri malvagi e gli ingannatori.

Ma sara’ per poco tempo, poiche’ il “popolo bue”, per sua natura, per sua mortifera consuetudine ad assembrarsi, necessita sempre di un mandriano, servo infame di una Fazione.

La Fazione, la faziosita’politica, serpeggia notoriamente persino nella magistratura, come si evince anche dal testo "Il Sistema" di Luca Palamara, ex magistrato ed ex presidente del CSM, il quale, silurato senza appello, ebbe a dire pubblicamente: "Non sono un santo, ma non sono il solo".

Mi viene in mente la frase espressa dal giudice Antonio Esposito, raccolta come "voce dal sen fuggita", e poi citata su alcuni giornali (tra cui Il Riformista), ed in alcuni dibattiti televisivi: "Se mi capita a tiro Berlusconi lo faccio nero".

๐Ÿ”ฅ Una frase, ormai di pubblico dominio, non idonea ad un giudice, direi una frase indecente.

Comunque e' opportuno ricordare che, come asseriva Mazzini, "i popoli, ad un certo punto, si liberano da soli" ~ Chissa' ~ Dubito, il mondo mazziniano era un altro mondo in un altro tempo.  

Questo penso, ed esprimo, con parole semplici e con animo dispiaciuto e deluso. ๐Ÿ™„๐Ÿ™„

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