ARTE ~“L’albero della vita” di G.Klimt


Dopo  “L’albero”  di Egon Schiele,  scarno, difforme, piegato, relegato in un recinto,  (art. del 4.12.2020),  ecco  “L’albero”  di Gustav Klimt,  armonioso, eretto, espanso in volute, lussureggiante.

Il dipinto presenta  ai lati,  in primo piano,  figure  di particolare impatto, non solo cromatico,  che indossano  i tipici kimono colorati:  da una parte l’abbraccio avvolgente  di due amanti,  e,  dalla parte opposta,  una figura femminile  in piedi.

Questo famoso dipinto,  il cui  titolo esatto  e’  “L’albero della vita”,  fa parte  del “Fregio del Palazzo Stoclet” a Bruxelles.

L’opera  presenta  tutte le caratteristiche  dello stile  del pittore austriaco:  estrema abbondanza  di particolari,  lavorazione a mosaico,  utilizzo  di molteplici colori  con uso frequente di ori,  e la straordinaria  ricercatezza figurativa.

L’artista realizzo’  uno stile personale  nell’ambito  della corrente pittorica  di reazione  all’arte accademica,  (secessione artistica viennese),  e fu  egregio rappresentante  dell’Art Nouveau,  una pittura  ricca di simbolismi  e di elementi mosaici  ~ Arte nuova,  molto decorativa  che  si riverbero’ anche  nell’architettura  del periodo,  e persino  nel settore dell’arredamento.

L’artista era stato ispirato dalla visione,  durante un viaggio a Ravenna,  dei famosi mosaici bizantini,  e a tale ispirazione aggiunse  la presenza diffusa di ori.

Tra i simboli  che costellano il dipinto  si nota  la sagoma scura  di un avvoltoio,  (fine incombente delle cose terrene),  e la flessuosa diramazione  della chioma dell’albero  che occupa  l’intero dipinto,  a rappresentare  l’interconnessione di tutto.

Nell’ultima parte della maturita’ conobbe  il conterraneo artista austriaco  Egon Schiele,  di cui apprezzo’  lo stile espressionista,  cosi diverso dal suo.

La  sensualita’  fu protagonista  nella sua vita  come nell’arte,  molto celebre il dipinto intitolato  “Il bacio” ~  Ebbe,  da donne diverse,  almeno 14 figli,  dei quali  solo sei  furono  giudizialmente  riconosciuti,  per istanza delle madri,  dopo la sua morte,  che avvenne, come per Egon Schiele,  durante l'influenza spagnola, nel 1918. ® ๐ŸŒ


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