VULNUS UMANI per antichi innesti ๐ŸŒ

La parziarieta’ della visione intellettiva sempre piu’ settoriale, sovrastata e inficiata dall’incidenza dell’induzione illusoria, costituisce un vulnus dell’essere umano, cosรฌ come costituisce un vulnus umano la tendenza a lasciarsi facilmente distrarre dalle obliquita’ ammiccanti.

Troppo spesso l’uomo non sa mantenere la rotta, non sa mantenere il patto.

L’uomo e’ depotenziato, si piega, si spreca, devia.

Ma l’essere umano, pur misteriosamente "diviso in se' " a motivo della Caduta, non e’ nato portatore di tali vulnus, che sono piuttosto il frutto mirato di violenti implants, innesti malvagi praticati gia’ dai primi Potenti sugli umani, in tempi remoti, e rimasti nel DNA delle genie colpite e indebolite.

In che cosa esattamente siano consistiti gli innesti non e’ ormai dato sapere, ma, intuibilmente, si tratto’ di impianti specifici su componenti organiche cerebrali dell’uomo, impianti finalizzati a indebolirne la funzione volitiva in primis e quella intellettiva in secundis, senza ledere la forza fisica.

Lo scopo dei Potenti era, ed e’, quello di dare luogo a facili schiavitu’ da sfruttare in diverse direzioni ~ (tale scopo malvagio e’ ancora perseguito con modalita’ segrete, piu’ strategiche e sofisticate).

Da tempi lontani, gli uomini sempre piu’ paiono vivere all’interno della “caverna platonica”, e la metafora del filosofo greco appare terribilmente reale.

Alcune genie umane scamparono agli innesti.

Esistono diverse  genie vulnerate, alcune stazionano nella dormienza, alcune cercano la salvezza nel possibile risveglio,  ed esistono esigue genie indenni, che hanno testimoniato e testimoniano la possibile capacita’ di pensiero e di forza spirituale dell’uomo.

Nelle genie sane e’ racchiusa tutta la speranza e tutta la disperazione. ® ๐ŸŒ

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