La straordinaria attualita’ del famoso brano mi ha suggerito di inserirlo in questo blog, il cui tema principale e’ l’essere umano, in ogni ambito, compreso quello sociale.
L’interpretazione della rockstar toscana e’ dura e incisiva rispetto a quella piu’ sofisticata della mitica Ornella Vanoni, ma risulta particolarmente suggestiva nella drammaticita’ incalzante.
Il testo del brano, dal ritmo battente e dal pathos intenso, si chiude con un filo di inattesa speranza.
La locuzione del titolo ricorre in un bellissimo film, “La seduzione del male”, (The Crucible), di N.Hytner (1996), film tratto dal dramma di Arthur Miller “Il crogiolo”.
Nella narrazione del film, ambientato al tempo dell’Inquisizione, il protagonista, di fronte all’ingiustizia suprema di un’accusa infamante e artata, si ribella, non sottoscrive il compromesso untuoso offerto dalla Chiesa, e lancia il tragico grido “Dio e’ morto!”.
Chi sia il dio invocato e’ opinione libera di ciascuno.
Certamente non e’ il dio giustiziere ne’ il dio misericordioso, entrambi divaricati e sconnessi.