L’Uomo? Dove? ๐ŸŒ

L’essere umano, prima che sia troppo tardi, dovrebbe poter riconquistare il suo status originario, lontano nei millenni, ma reale, quando, sulla Terra sconosciuta, tra animali feroci ed elementi avversi, seppe trovare il suo modus per sopravvivere e vivere con ardente soddisfazione. 

Era libero DI FATTO, non per Carta Costituzionale, contaminata dalle continue e subdole deroghe del potere.                

Era libero ed ESERCITAVA la propria liberta’.                                        

Aveva il suo campo d’azione, (lo spazio conquistato), aveva il suo obiettivo, quotidiano e non, (giocare e vincere), aveva gli ostacoli da superare, senza stancarsi,   con tempismo ed arguzia, per giungere alla vittoria, aveva la Forza, materiale e spirituale, intatta, come prezioso potenziale in dotazione.

L’essere umano primigenio viveva con pienezza, seppure, ad oggi, possa sembrare, la sua, una vita difficile e scomoda.        

MA la comodita’ e la facilita’ del vivere NON possono costituire lo scopo primario, per un essere umano spiritualmente acceso, non bastano, come forse accade agli animali.

L’uomo possiede intelligenza superiore e multiforme,  valenza spirituale, e agisce, o meglio, agiva, per esperire, realizzare, esprimere se stesso.

Nell’uomo, ogni uomo, esiste, in diversa misura, (a volte minima, a volte urente), una istanza di trascendenza e di superamento che lo connette col ricordo di bellezze e di potenza da cui proviene, e di cui, fino ad un certo punto, e’ stato parte.       

Lo scopo primario e’ poter “giocare” nella propria esistenza, avendo un “campo da gioco”, avendo una competizione interessante e attraente, avendo sempre, tra problemi e contrattempi, un obiettivo di vittoria per cui valga la pena di combattere.     

Nel tempo l’uomo e’ divenuto altro, molti sono divenuti strumento del Male, troppi si sono intorpiditi e piegati, intere genie sono state invalidate dai Potenti coevi.       

Pochi esseri umani ormai lanciano intorno bagliori di luce coscienziale ancora vigente. 

Ad oggi che cosa e’ diventato l’uomo? 

Un criceto che corre compulsivamente sulla ruota, chiuso in una gabbia piena di cibo e di escrementi.  

E’ relegato nella SOCIETA’ del CONSUMO, che il poeta SEPULVEDA, scomparso due giorni fa, il 16 aprile,  biasimava con parole sincere:  ~ ”Smettiamo di essere semplici consumatori, diventiamo CITTADINI” ~  

L’uomo e’ divenuto un attore fallito che ha imparato a memoria una parte non scelta, attore senza passioni che, sulla scena, guarda il suggeritore per pronunciare le parole di un dramma grottesco del quale non conosce l’autore, un dramma recitato per induzione o coazione,  in cui reperisce lavoro e sostentamento.          

L’uomo, ibridato e contaminato nei secoli, attraverso le sperimentazioni segrete dei laboratori segreti da Poteri segreti, tramortito da violenze inaudite, traumatizzato nel DNA, modificato in esso, non e’ piu’ l’uomo originario.  

Si e’ riprodotto e disperso in innumerevoli e diverse genie, molte fallate. 

L’uomo e’ divenuto un essere che non VIVE autenticamente, seppure respiri e si muova. 

E’una candela spenta, e spesso senza neppure  stoppino, una candela (leggasi:essere umano) idonea ad essere usata per scopi secondari, subdoli e ignoti,  e non per fare luce.

Esistono poche genie, sfuggite agli attacchi reiterati e immondi, del Potere,  ancora atte alla vita autentica, ovvero alla vita  impressiva ed espressiva, creativa, geniale, propositiva, costruttiva.    

Che altro dire su di un essere umano se non che era destinato a vincere, come asserisce HERMANN HESSE, nel suo Siddharta? 

A vincere non “una volta per tutte”, volgare aspettativa limitata all’Ego, bensi  in ogni occasione, che deve essere afferrata e gestita con la forza leale sintonizzata col Tutto. 

Forza che hanno posseduto e posseggono solo pochi uomini, ma che ancora alcuni auspicano, cercano, coltivano, con sana consapevolezza.

Non basta l’amore,  come propalato, spesso insulsamente dalle dottrine, occorre la Forza, intesa non in quanto  capacita’ di aggredire, ma in quanto  abilita’ di opporsi a cio’ che lede se stessi, i sacri valori umani, e il Bene. ® ๐ŸŒ

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