Maschio, Uomo, Animus ๐ŸŒ

Premesso che, secondo il mio pensiero, prima del GENERE viene sempre la PERSONA, devo precisare che il mio e’ un dissertare su realta’ riscontrate e non su fattori astratti o pregiudiziali. 

Devo altresi’ precisare che QUANTO ESPRIMO, QUI DI SEGUITO, RIGUARDO IL MASCHIO, E’ APPLICABILE, COME INTERFACCIA, ANCHE ALLA FEMMINA.

Il MASCHIO e’ tale in quanto anatomicamente presenta, alla nascita, la morfologia sessuale maschile.   

Non tutti i maschi restano maschi nel significato sessuale del termine ~ Alcuni maschi,  per una serie di processi biochimici,  ai quali si associano elementi psicogeni,  sono in disaccordo colla dittatura anatomica del proprio corpo,  e si collocano su frontiere distanti,  e spesso non chiare (ma questo e’ un tema non inserito nell’articolo).

Riguardo il maschio non sussistono importanti argomentazioni su cui dissertare:  e’ un essere umano di sesso maschile che puo’ accoppiarsi con la femmina per perpetuare la specie, come tra gli animali inferiori. 

Il maschio che conferma il proprio orientamento,  una volta pervenuto all’adolescenza,  (ed attraversandola in modo elaborativo),  puo’ divenire uomo,  sviluppando capacita’ ed abilita’ piu’ complesse ed avanzate,  o puo’ restare semplicemente maschio,  ovvero colui la cui identita’ e’,  (e in tal caso rimane),  meramente anatomica ed ormonale,  funzionale alla riproduzione.                     

Il maschio adulto  puo’ quindi divenire (o non divenire) uomo, per arricchimento, piu’ o meno intenso, di se stesso nella direzione superiore a quella sessuale,  NON certo per escluderla ma per dirigerla senza esserne diretto, o manipolato dall’esterno.       

Puo’ inoltre essere uomo o evolvere in Uomo.          

La differenza tra i due approdi,  (stesso genere sessuale, ma diversa energia spirituale),  fu descritta in modo semplice e profondo da CONFUCIO, il piu’ saggio dei saggi, in quanto il piu’ chiaro dei saggi. 

Egli distinse l’uomo comune dall’UOMO superiore, e specifico’ con metafore inequivocabili le differenze, ed il livello etico, basso o elevato.  

Ne citero’qui una sintesi infinitesimale:                              

~~ ”L’uomo comune considera il vantaggio, l’Uomo superiore considera il giusto,  secondo la legge della reciprocita’ (ren) ~~ La virtu’ dell’Uomo superiore e’ quella del vento, la virtu’ dell’uomo comune e’ quella dell’erba: questa, al passaggio del vento,  si piega ~~ L’Uomo superiore non asseconda prevenzioni o propensioni, e’ un asse che non vacilla ~~ Sa “vegliare” sulla propria solitudine (e’ tale sia in pubblico che in privato) ~~ Egli e’ sempre  in sintonia con la Via, ed a  motivo di cio’ ascolta le parole, MA osserva i fatti”~~  

L’uomo comune e’ certamente il piu’ diffuso.                      

L’UOMO,  colui che invece realizza la seconda nascita, quella spirituale e immortale, e’ il frutto di un intenso lavoro su se stesso per arrivare al livello coscienziale e connesso, ed e’ il frutto della fatica di essere sovente in contrasto con l’ambiente costituito da e per l’uomo comune, ovvero l’uomo standard, l’uomo conforme, l’uomo mortale.       

Nel passaggio dal maschio all’uomo si colloca il passaggio dalla mascolinita’ alla virilita’ (oggi intesa in modo becero) ~ La prima si fonda sulla prestazione sessuale o di forza fisica,  la seconda si fonda sulla espressione esistenziale e la forza morale.      

Alla mascolinita’,  (sempre piuttosto settoriale nel pensiero, e miope nella psiche),  subentra, nell’Uomo,  la virilita’,  come fattore di forza (vir), espressa su un piano di reciprocita’  e non di prevaricazione,  espressa con le capacita’ decisionali e le abilita’ di pensiero ampio e creativo. 

La VIRILITA’ e’ purtroppo un fattore banalizzato, (come del resto la femminilita’),  ma e’ in realta’ l’importante e insostituibile componente animica, che JUNG defini’ ANIMUS, istanza animica maschile.  

L’ANIMUS, fu individuato e studiato dallo psicanalista svizzero, come aspetto maschile ATTIVO nell’uomo e come aspetto maschile OMBRA nella donna (la quale solo con esso puo’ completare la propria essenza).

JUNG defini al contrario ANIMA la componente femminile ATTIVA nella donna e componente femminile OMBRA nell’uomo, (necessaria a completarlo).

Ad oggi vedo aggirarsi maschi, e femmine, entrambi relegati al ventre o alla mente guidata dal ventre, poco o  niente che riconduca alle effettive possibilita’.   

Non vedo spesso Uomini, non vedo spesso Donne ~ Non percepisco Animus od Anima, percepisco la brama confusa.

Mi chiedo:  come auspicare che la felicita’ umana, cosi’ invocata da tutti e da ciascuno,  intervenga in tali situazioni amputate?  In esse puo’ nascere solo la crassa soddisfazione del bue sazio (Eraclito).  

E’ il mio libero pensiero di persona attenta, che comunque non intende giudicare, ma intende solo porgere il frutto delle proprie osservazioni. ® ๐ŸŒ     


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