Solitudine nella liberta’ di “essere” ๐ŸŒ

Sono una persona che osserva. 

Negli ultimi mesi mi trovo ad essere pervenuta, senza appello cognitivo, alla consapevolezza chiara della terrificante involuzione umana, che investe il futuro in ogni ambito.

L’involuzione umana, riscontrabile nel percorso della Storia, e’ giunta ad un punto di evidenza inequivocabile.

Tutti assistiamo quotidianamente agli effetti distruttivi degli intrighi di Potere, sui quali non voglio soffermarmi ritenendo che chi non li ha rilevati sinora non possa rilevarli da un mio scritto.                             

L’attualita’ del Covid e’ solo la faccia inquietante, stupida e astuta al tempo stesso (dipende da quale punto di vista si consideri) del momento, e' una smorfia beota ingigantita ad arte per fini di avido potere, una vicenda grottesca, non solo italiana bensรฌ Planetaria (ormai tutto e’ globale, siamo tutti intrappolati nella “rete da pesca” dei detentori del Pianeta).

Ho capito una cosa semplice ma potente, maturata in modo straordinario negli ultimi mesi, ma con difficolta’ ~ Ho compreso un concetto, non facile da acquisire poiche’ il suo significato deve passare intimamente e “culturalmente”, attraverso il VETO dottrinale e ideologico posto da sempre sull’egoismo, il sano egoismo di sopravvivenza, morale e materiale, veto che, (insieme ad altri veti e dogmi), ha inteso secolarmente depotenziare l’uomo nel suo cammino sulla Terra, facendone un mansueto fratello-clone senza progetto, e da asservire.   

Ho capito questo:  e’ del tutto inutile,  e FUORVIANTE, farsi moralmente carico del mondo ~ Sperare di riscattarne la fine e’ del tutto utopistico seppure idealmente attraente, e seppure ciascuno debba compiere, con discernimento e senza spreco, i propri doveri.      

In realta’ il compito PRIMARIO dell’essere umano sorto alla vita e’ quello di promuovere, incentivare e tutelare SE STESSO, (meraviglioso e insostituibile frammento di un Tutto sconosciuto), poiche’ “essere” vuol dire, per l’uomo, riuscire ad ESSERE, con la potenza dovuta ~ NON vuol dire solo esserci, NON vuol dire solo esistere.

Un albero vive ed esiste, un animale vive ed esiste, ma l’uomo deve riuscire ad ESSERE.     

Siamo tutti equilibristi, anime in bilico sopra  una corda tesa sull’abisso misterioso, impossibile salvarsi tenendosi per mano e guardandosi l’un l’altro ~ Gli acrobati conoscono la situazione cruciale.   

Ci si salva solo uno ad uno, con la personale attenzione, la personale determinazione, essendo consapevoli della responsabilita’ della vita che ci e’ stata concessa.

Salvarsi significa proteggere la propria unicita’ di anima imperitura. 

Ci si puo’ salvare solo LIBERANDOSI dalle vecchie induzioni mentali, affrontando una lunga o breve solitudine di pensiero, ed uno ad uno, da una riva all’altra, senza precipitare nell’oscuro Nulla, per potersi reincontrare POI. ® ๐ŸŒ 

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