ARTE ~ “Il grido” di E. Munch ๐ŸŒ


Nel momento del grido esistenziale, si puo’ nascere (evolvere) o morire (involvere), e, in questa dicotomia, un talento personale puo’ esercitare il ruolo determinante.

Qualsiasi tipo di talento personale (abilita’ peculiare di visione e di attitudine), costituisce, nella sua realuzzazione, uno degli strumenti piu’ preziosi per la nascita dell’individuo come essere umano autentico, e nitido.

Il talento, (costituito da particolari abilita’ creative a livello materiale o mentale), e’ dato all’uomo come codice idoneo per incontrare se stesso e trarsi fuori dal nulla esistenziale ~ E’ dato all’uomo come incredibile elemento-ponte di evoluzione e di salvezza.

E’ importante scoprire un proprio talento, (tutti ne abbiamo almeno uno), e coltivarlo, perche’ esso apre la strada alla vera nascita individuale.

EDVARD MUNCH testimonia drammaticamente questa inaudita opportunita’, con la quale e’ possibile portare se stessi alla luce, e dare senso, personale ed umano, alla propria esistenza.

Il capolavoro del pittore norvegese, “The Scream”, (L’Urlo), e’ noto al mondo per la forza espressiva angosciante, rappresa in un volto, e nei colori densi, sanguigni, mortiferi, del dipinto ~ Il dipinto fu venduto in una famosa asta di New York ad un prezzo mai raggiunto.   

Munch ebbe una vita travagliata,  perse la madre a cinque anni e alcuni anni dopo la sorella ~ Fu segnato dalla paura, dai lutti, dalla  poverta’, e dalla malattia del padre. 

Poi scopri’ la pittura e decise di dedicarsi ad essa.

Dipingere era per lui un’ebbrezza desiderata ed una febbre da cui non voleva guarire. 

Era un outsider autentico e forte,  un’anima libera e coraggiosa ~ Non accetto’ mai condizionamenti, e dipinse esclusivamente cio’ che intendeva rappresentare ~ Le opere di Munch sono racconti di drammi profondi.

Fu definito il pittore dell’angoscia, in realta’ Munch fu, piu’ propriamente, e pregevolmente, il pittore del dramma umano della liberazione dalla prigionia interiore attraverso lo sforzo della volonta’ e il possibile affrancamento dal nucleo emotivo ~ La sua pennellata era convinta e ricca di pathos, e densa di privati simbolismi. 

Artista originale e innovatore, rimase sempre se stesso.

Affermo’: ~”Uso me stesso come teatro anatomico per studiare l’anima”~.

A motivo della sua liberta’ intellettuale, subi’ ostilita’ e invidia, senza mai scendere a compromessi con la moda o il mercato.

Asseriva: ~ “Preferisco essere emarginato piuttosto che essere complice della nullita’ morale”~.

La sua vita sentimentale fu difficile e dolorosa.

Munch mantenne la salute mentale grazie alla pittura.

Disse: ~”Sto morendo da quando sono nato”.

Da questo morire rinasceva continuamente come da una cova intensa e tenace, e incontrava se stesso sempre piu’ da vicino. 

Fu un artista straordinariamente prolifico, dipinse 40.000 opere e allesti’ 400 mostre ~ Mori’ di polmonite.

Esistono diversi musei dedicati a lui, il piu’ importante ad Oslo. ๐ŸŒ 

Microcosmo - Macrocosmo