VIVERE, Senso e Tempo ๐ŸŒ

La vita, intesa come energia vitale e come esistenza terrena, e’ un grande mistero.

E' un meraviglioso stupefacente mistero di cui l’uomo e’ destinatario, e protagonista, assolutamente privilegiato. 

Come tutto cio’ che vibrando esiste, visibile o non visibile, la vita ha un significato inaudito, ed il suo fine cosmico e'  del tutto ignoto.     

  ~”La vita  presenta  una serie di problemi da risolvere,  e bisogna saperlo”~ M.S. PECK, psichiatra statunitense.

Saperlo significa essere consapevoli di questa verita’ non piacevole ma di riscontro reale.

Le persone tendono a ritenere che la vita sia un percorso di camminamento senza costo di pedaggio, in cui cercare piaceri, aggirare ostacoli, e praticare facili scorciatoie relativamente ai propri obiettivi. 

Le persone, come asseriva JUNG, tendono a “raccontarsela”, ad evitare il confronto impegnativo, (sia con se stessi e sia con la realta’ esterna), tendono a percorrere il sentiero gratificante dell’illusione, dell’aspettativa miraggiante, il sentiero fiorito, laterale alla via da percorrere, su cui Cappuccetto Rosso, (fiaba esoterica di significativo pregio), si inoltro’, attratta dai profumi e dai colori ammiccanti, deviando  dalla direzione  del compito assegnato.    

La vita umana e’ un’occasione esperenziale,  costellata di alterne vicende che certamente  posseggono  un significato Universale  ed uno scopo Individuale.  

Di tale scopo e’ protagonista ogni individuo, con le proprie libere scelte.

ERACLITO asseri’  che tutto nasce dal conflitto, e il conflitto, nella vita, e’ costituito dal confronto “diritto-dovere”, (in cui spesso l’essere umano privilegia il primo), dal confronto con errori commessi e responsabilita’ assunte, e dal confronto con problematiche di ogni genere.

Ma cosรฌ come un tempo l’uomo riusci’ a scoprire il fuoco, battendo pervicacemente due pietre, allo stesso modo attraverso la fatica dell’incontro-scontro con le realta’ difficili, l’essere umano puo’ scoprire, come attraverso la luce improvvisa di una torcia accesa sulla via, il senso del vivere, il senso e il tempo del proprio vivere.

Tutti sperimentano in misura variabile l’ostacolo della difficolta’, la delusione, la frustrazione, il dolore.

Molti si barricano dietro un vittimismo decadente e sterile,  e quasi si incensano delle loro sofferenze, ne fanno un merito acquisito, sviluppano il malanimo verso tutto e tutti, e a volte si trasformano in parassiti. muniti di alibi.

Nasciamo, senza averlo chiesto, per  “dare il nome alle cose” (STEINER), sia alle gioie come al dolore, alle soddisfazioni come alle delusioni ~ Felicita’ e Infelicita’, sono parte di ogni esistenza.

Per dormienza coscienziale l’essere umano ritiene che la vita debba  essere semplicemente goduta, fruita. 

A motivo di cio’ evita il confronto faticoso, e perde l’opportunita’ di  apprendere attraverso la libera scelta cognita. 

Quanto e’  necessario alla sua evoluzione gli sara’ ripresentato poiche’ l’evoluzione e’ un fattore di nascita spirituale proposto senza soluzione di continuita’ ~ Quando il guscio coscienziale non si rompe, sara’ infranto attraverso la sofferenza.

Nel bellissimo romanzo “Diario di un dolore” di C.S. LEWIS, da cui e’ stato tratto il film “Viaggio in Inghilterra”, di R. Attemborough,  il protagonista (Anthony Hopkins) rivolto ai suoi studenti, inizia la lezione tematica asserendo: “Il dolore arriva affinche’ usciamo dalla stanza dei giochi”. ® ๐ŸŒ



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